Il mercato Fashion italiano è sempre più polarizzato. Da un lato il segmento Premium ha registrato un’ottima performance nell’ultimo anno, dall’altro il low price ha vissuto soprattutto nel post-COVID una vera e propria rivoluzione, con l’arrivo e l’esplosione di nuovi attori come Primark, Shein, Pepco o, ancora, Sinsay.
Il segmento Mass si è inoltre svuotato dei suoi protagonisti tradizionali. Gli ambulanti e il food faticano a presidiare questa parte del mercato e le insegne monobrand “storiche” cercano sempre più di smarcarsi da questa etichetta di entry level. Questi fattori hanno lasciato spazio all’avvento dei nuovi protagonisti, attori capaci di proporre prezzi ancora più aggressivi e una offerta a 360°, oltre il solo fashion.
Quali sono i fattori di questo successo? L’Osservatorio Low Price Market, disponibile da giugno, vuole fare il punto sulla crescita delle nuove insegne low-low price, arrivate o sviluppatesi fortemente in Italia nel post-COVID.
Contenuti in dettaglio
Insegne analizzate: Action, Kik, NKD, Pepco, Primark, Tedi, Temu, Shein, Sinsay e Maxfactory.
Parte A:
– Il livello di conoscenza
– Il livello di acquisto
– Il livello di sovrapposizione tra insegne nell’acquisto
– Le motivazioni di acquisto o di non acquisto
– La valutazione dei punti di forza e di debolezza (assortimento, pricing, qualità, stile…)
– L’Intention to Buy
– Il Net Promoter Score
– Il profilo sociodemografico dell’acquirente (età, sesso, area geografica, reddito)
Parte B:
– Peso a volume e valore, prezzo medio di queste insegne e relativa Market Share 2024 vs 2023
– Peso % on line vs off line (per le insegne fisiche)
– La numerosità e la distribuzione per provincia e location dei punti vendita per i player fisici
Per richiedere ulteriori informazioni o un preventivo contattare daniele.spelta@sitaricerca.com