Secondo il Fashion Consumer Panel di Sita Ricerca, società del Gruppo Pambianco, nel 2024 la Gen X e i Baby Boomers hanno speso circa 400 euro a testa in abbigliamento, accessori e calzature.
Queste generazioni mature, impegnate nel consolidare la propria carriera lavorativa e con una famiglia con figli grandi o ormai usciti di casa, sono meno attente alla moda e meno fedeli ai marchi. La qualità, il made in Italy, la cura dei dettagli, lo stile evergreen, il comfort, sono i mantra di acquisto. Il tema della sostenibilità li tocca in parte, in quanto nel loro modello di acquisto tendono già ad essere più sostenibili di altre generazioni: acquistano meno ma di qualità. Sicuramente non sono disposti a pagare di più per un prodotto sostenibile e vogliono aziende impegnate nel riciclo dei capi superare il fast fashion. Sono meno interessati al second hand di altre generazioni – hanno gli armadi ricchi di prodotti ‘old fashion’, non si butta nulla -, e quando lo sposano e perché amano proprio lo stile vintage.
Il made in Italy per queste generazioni è un valore importante e fondante la moda italiana. Le marche cult che dominano il loro panorama di acquisto sono soprattutto marche italiane come Armani, Liu Jo e Dolce & Gabbana. Zara, nel target femminile, specie della Gen X, è riuscita comunque a far breccia.
I touchpoint di riferimento come fonte di ispirazione nelle scelte moda è prevalentemente il mondo fisico e tradizionale, dalle vetrine dei negozi, ai consigli dei negozianti, alle riviste e alle newsletter, anche se non disdegnano consultare i siti web dal proprio cellulare.
Hanno un modello di acquisto più tradizionale: vanno a far shopping in città rispetto ai centri commerciali, nei negozi fisici, soprattutto boutique multimarca e department stores. Questi format garantiscono un’ampiezza di assortimento di prodotti e marche più distintive e particolari ed un’esperienze di acquisto più appagante in termini di ambiente, assistenza e servizio. Se pur meno interessante ad avere carte fedeltà, le hanno maggiormente dei grandi magazzini perché offrono loro diversi servizi aggiuntivi, oltre che gli sconti.
Sono attenti al prezzo ma ciò non va mai a discapito della qualità e del comfort.
Cosa si aspetta questa generazione dall’industria della moda? “In termini di attese, sicuramente, c’è una forte richiesta di un ritorno alla qualità di una volta, prodotti che durano, realizzati con fibre naturali, prodotti in Italia e oggi anche con un processo virtuoso sostenibile, basato sul riciclo” afferma Alessandra Mengoli, partner di Sita Ricerca. “Queste generazioni ancora di più che i Millenials infatti hanno constatato progressivamente un peggioramento della qualità a fronte di un continuo aumento dei prezzi sia nel fast fashion che nel mondo delle marche di fascia più alta. Inoltre chiedono una maggior attenzione al fitting e al comfort dei capi di abbigliamento e calzature, accanto ad uno stile moda più evergreen. Tutto questo rientra nel concetto di qualità per loro”.
Per ulteriore informazioni scrivere a: daniele.spelta@sitarcerca.com.